A differenza del brigatista o di altri, i quali tendono in prima istanza a salvare la pelle e, se possibile, ad evitare il carcere, il jihadista si considera un martire di un'entità superiore, divina, ragion per cui farsi identificare è, per lui, un motivo di orgoglio in quanto è la prova che ha obbedito fedelmente e servilmente agli ordini dei propri capi, al-Baghdadi o al-Zarkawi che siano.
Morire da jihadista nell'Islam è un grandissimo onore e le famiglie dei "martiri" sono generosamente ricompensate; ECCO perché ci tengono a lasciare la firma sul luogo del delitto.
Ed ecco perché in Israele le case dei famigliari di un terrorista vengono rase al suolo a suon di ruspe: chiunque compia un attacco contro gli infedeli può poi godersi in paradiso le 72 vergini promesse nel Corano, ma deve essere consapevole che a pagare le conseguenze delle sue azioni saranno i suoi cari rimasti nel mondo terreno.
http://dailysignal.com/2014/08/21/paycheck-terrorism-5300-suicide-attack/
PS: visto che più persone mi hanno domandato "e perché quelli che non compiono attentati kamikaze spesso fuggono? Perché non si fanno semplicemente uccidere dopo un attentato in modo da raggiungere subito le vergini in paradiso?"
Risposta: Se ne hanno la possibilità è preferibile scappare per poi colpire ancora, è peccato farsi uccidere se la propria morte era evitabile. Farsi uccidere a causa della propria negligenza sarebbe semplicemente stupido, tanto per fare un esempio è scritto negli hadith che Maometto durante la battaglia di Uhud indossasse ben DUE armature, una sopra l'altra, per proteggersi meglio.
(https://sunnah.com/urn/1801040)