Le recenti dichiarazioni di Emma Bonino hanno portato in evidenza delle notizie che se verificate sono molto gravi.
La Bonino, ex ministro degli esteri del Governo Letta, dichiara che non dobbiamo lamentarci se gli altri paesi europei chiudono i porti alle navi delle ONG o non ricevono i profughi da quelle battenti la loro bandiera, perché nei protocolli di Triton e di Sofia (le 2 missioni di controllo delle frontiere nel mare mediterraneo) pur di avere il comando delle operazioni, è scritto nero su bianco che gli sbarchi devono avvenire in Italia, in deroga al trattato di Dublino.
“Lo abbiamo chiesto noi” queste le sue parole.
Questo è un fatto nuovo che ci viene portato a conoscenza, che rivoluziona, se è vero (e non ho ragione di credere che non lo sia, visto il ruolo che la bonino ha ricoperto) tutta la narrazione che ci è stata fatta sulla faccenda sbarchi.
Mi chiedo se è vero, perché questi documenti di Triton e Sophia ancora non sono saltati fuori, ed io, come milioni di Italiani, sono curioso di vedere di chi è la firma in calce.
La cronologia ci porterebbe a pensare al Governo di Renzi, e la Bonino parla di un ministero, quello degli interni, che si attivò particolarmente per questa procedura, quindi il cerino acceso resterebbe nelle mani di Alfano.
Il successore della Bonino agli esteri, l’attuale premier Gentiloni, ebbe un ruolo nella ratifica dei trattati, e l’ex ministro Lupi, come ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, qualcosa alla guardia costiera deve aver comunicato, visto che il comando è appunto in quel ministero.
Se queste carte con annesse firme non saltano fuori, tutta la faccenda rischia di passare in archivio in breve tempo e a noi resterà la curiosità insoddisfatta.
Il bello (o il brutto) della faccenda è che, sempre dalle dichiarazioni di Emma Bonino, sembra che il presidente della commissione Schengen (e deduco quindi tutta la commissione) fosse perfettamente al corrente di questi accordi.
Ma allora ma chiedo: perché all’audizione del PM. Zuccaro, la presidente, Laura Ravetto di Forza Italia ha precisamente chiesto al magistrato di riferire eventuali indagini su:
In un filmato trasmesso su internet e ripreso in una trasmissione televisiva, Striscia la Notizia, il blogger Luca Donadel avrebbe tracciato la rotta delle navi della Guardia costiera italiana e di organizzazioni non governative in transito dalla Sicilia alla Libia per soccorrere i migranti, notando a suo dire alcune anomalie, come da ultimo riportato dalla stampa MeridioNews 16 marzo 2017.
Secondo questa ricostruzione, in base alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, le persone salvate in acque internazionali avrebbero dovuto essere portate nel porto sicuro più vicino. Nei casi presi in esame dal videoblogger, le navi italiane avrebbero dovuto dirigersi verso Zarzis, in Tunisia, che dista 90 miglia nautiche dal punto in cui sarebbero stati recuperati i migranti, che invece sarebbero stati portati in Sicilia, a 250 miglia nautiche, superando anche Malta, distante dal punto esaminato 180 miglia.
E l’onorevole Ravetto invita Zuccaro a commentare queste parole. Ma cosa glielo chiede a fare se sapeva tutto già da 3 anni?
Insomma lo sapevano proprio tutti che dovevano sbarcare in Italia questi profughi.
Eppure anche Milena Gabanelli, che come giornalista non è l’ultima arrivata, in un articolo del Corriere della Sera si auspicava di vedere le navi dirigersi verso i porti francesi, ed anche il ministro degli interni Minniti avrebbe voluto vederne “almeno una” sbarcare in un porto francese.
Anche loro non erano a conoscenza degli accordi di Frontex?
Piacerebbe a tanti Italiani vedere quei documenti, con le firme in calce, e sapere a quale contropartita siamo diventati il C.I.E. d’Europa.
Perché sembrerebbe vi sia una pianificazione in tutto ciò.
È un caso che la guardia costiera si sia dotata nel 2013 di due navi fatte apposta per la ricerca ed il salvataggio di centinaia di Persone? Guardatele: appositamente progettate.
Ma la cosa più scandalosa è che dal 2014 ci abbiano nascosto i particolari di questo accordo, e la narrazione che ci hanno fanno i mainstream media del fenomeno sbarchi è un immensa FAKE NEWS perdurante negli anni, una propaganda di disinformazione e falsità degna di un regime totalitario.
Ci hanno presentato l’operazione Triton e Sofia come l’indispensabile pattugliamento comunque europeo degli stati dell’unione a difesa dei confini del mare, quando invece sono la riproposizione di Mare Nostrum con il subappalto alle navi delle ONG di traghettare i “migranti” dai limiti terriroriali libici e sbarcarli nei NOSTRI porti, per alimentare un sistema dell’accoglienza (tutto esclusivamente italiano) una macchina da soldi improduttiva alimentata dalle tasse dei contribuenti.
La teoria che sostiene tutto ciò è che abbiamo bisogno di queste persone, almeno 160’000 all’anno per 10 anni, hanno più volte dichiarato pubblicamente Emma Bonino e Laura Boldrini, ed è quello che effettivamente sta succedendo, grazie sopratutto alla “grande menzogna”.
Quindi, ancora una volta torniamo a chiedere: dove stanno i documenti di Triton e Sofia? Chi li ha firmati?