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I guadagni di BIG PHARMA

Molti dettagli degli enormi interessi economici di Big Pharma probabilmente non li conosceremo mai. Ma alcuni pezzetti di verità emergono ogni tanto, e ci permettono di provare a comporre un puzzle di interessi incrociati di lobby economiche e figure politiche legate a doppio filo tra di loro.

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Molti dettagli degli enormi interessi economici che negli ultimi anni hanno riguardato i cosiddetti vaccini per il Covid-19 probabilmente non li conosceremo mai. L’Unione Europea ha inizialmente tenuto nascosti i contratti per mesi, prima rifiutandosi di pubblicarli, poi coprendo con una serie di omissis i dati sensibili.

Ma alcuni pezzetti di verità emergono ogni tanto, e ci permettono di provare a comporre un puzzle di interessi incrociati di lobby economiche e figure politiche legate a doppio filo tra di loro. È mettendo insieme le tessere che a poco a poco possiamo formulare alcune considerazioni.

Innanzitutto non dimentichiamo i finanziamenti pubblici da parte degli Stati: “l’UE ha complessivamente investito 327 milioni di dollari in ricerca e sviluppo per vaccini anti COVID-19 e oltre 22 miliardi di dollari in pagamenti anticipati.”

Poi c’è stato il boom delle vendite, e ricordiamoci che la domanda di quel prodotto era anche frutto di un ricatto della politica chiamato Green Pass.

Sta di fatto che come abbiamo già visto sia per Pfizer che per Moderna l’incasso da vaccini, pillole anti-Covid e richiami è stato stellare.

Una stima delle spese che ha dovuto sostenere il nostro paese in due anni di Covid la troviamo nel report di ALTEMS della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica: “l’Italia ha speso circa 3,2 miliardi di euro per l’acquisto dei vaccini”. Entrate record su cui tra l’altro i colossi di Big Pharma hanno pure pagato poche tasse.

E per chiudere il cerchio cosa leggiamo in questi giorni? “Meno vaccini? Big Pharma raddoppia il prezzo a dose”. E da poco l’EMA ha sdoganato la somministrazione anche ai neonati, giusto in tempo per ampliare il parco acquirenti.

Recentemente la Procura Europea ha aperto un’indagine sull’acquisto dei vaccini da parte di Bruxelles, anche se per il momento gli inquirenti che hanno confermato l’inchiesta dato “l’interesse pubblico estremamente elevato” non hanno rilasciato ulteriori dettagli.

Sono noti i conflitti di interesse della presidente della commissione UE Ursula von der Leyen sia per il caso degli SMS scambiati con il CEO di Pfizer Albert Bourla, poi curiosamente cancellati, sia per il ruolo di suo marito Heiko von der Leyen.

Il quotidiano La Verità con un’inchiesta della giornalista Maddalena Loy ci informa delle attività della Orgenesis, un’azienda di biotecnologie specializzata in terapie geniche, della quale Heiko von der Leyen è direttore medico. In Grecia un consorzio partecipato dalla Orgenesis ha ricevuto sovvenzione statale di 32 milioni di euro, curiosamente proprio dopo una visita della moglie al governo ellenico nel 2021.

Per concludere, non sorprende che grandi multinazionali inseguano il profitto, il problema è quando politica e comunicazione mainstream antepongono questi interessi a quelli dei cittadini.

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