Discorso Atreju 23 Settembre 2017
Buongiorno, mi presento, sono Luca Donadel.
Ho una pagina Facebook, un canale YouTube e un sito personale LucaDonadel.it dove pubblico i miei articoli che trattano argomenti di attualità in relazione a come vengono presentati dai mainstream media.
Non mi reputo un debunker, quanto piuttosto cerco di analizzare i fatti da punti di vista diversi dalle narrazioni ufficiali.
Per chi non mi conosce spiego brevemente perché sono qui a parlare di ONG.
Il 6 marzo di quest’anno, pubblicavo sulla mia pagina Facebook e YouTube il mio video “La verità sui migranti”, dove evidenziavo tramite grafiche tratte dal sito MarineTraffic, le rotte delle navi delle ONG presenti nel mediterraneo centrale, mostrando come queste navi caricassero i clandestini davanti alle coste della Libia, e non trovandoli nel canale di Sicilia come ci raccontavano i TG e i giornali.
L’idea che “ce li andiamo a prendere” girava già da un pezzo nell’immaginario collettivo, ma vedere proprio il tragitto delle navi davanti allo schermo deve aver risvegliato le coscienze: in pochi giorni quel mio video era su tutti i social raggiungendo milioni di visualizzazioni su Facebook e YouTube.
Dopo il mio passaggio a Striscia la Notizia, il caso è diventato nazionale: si è cominciato a parlare di migranti, ci sono state audizioni in commissione Schengen dei procuratori e degli ammiragli.
Su questi temi il PD ha perso le amministrative e Minniti ha provato a prendere delle contromisure.
Questa è la storia.
A vederla a distanza di 6 mesi mi scorrono come un film le sensazioni di allora: quando venni attaccato dai debunker e dai giornali schierati: Avvenire, Manifesto, l’Unità.
Anche da Parenzo sulla trasmissione radiofonica LaZanzara.
Avevo toccato il nervo scoperto degli intoccabili: le ONG.
Gli “eroi buoni” che in mezzo al mare salvano migliaia di vite umane.
Ci eravamo permessi, IO, e i partiti definiti “populisti”, di accusare le ONG di fare da pull factor, da attrazione ai popoli africani, di attirarli nella trappola libica.
Ci eravamo permessi di mettere in dubbio che le operazioni fossero veramente di Search And Rescue e che fossero in realtà un servizio taxi per i clandestini, oltretutto per alimentare un BUSINESS!
Qualcuno pensava che anni di propaganda politicamente corretta, di indottrinamento secondo i dettami della Carta di Roma, avessero finalmente messo le fette di salame davanti agli occhi degli italiani. Non è stato così!
Io, nel mio piccolo, ho cominciato a fare informazione non contaminata su queste organizzazioni, pubblicando con l’aiuto di miei followers, alcuni dei quali sono diventati miei collaboratori come Francesca Totolo, nutriti approfondimenti sulle ONG:
- Come sono nate
- Come si finanziano
- Chi le finanzia
- Come ci siano ai loro vertici i
TESAURO, i DE BENEDETTI, i SOROS
Indagando le loro strutture, quanti soldi incassano, quanti ne spendono per progetti, quanti per gli stipendi, i volontari che in realtà sono a libro paga, quanto costano le navi e gli aerei che usano nel Mediterraneo.
Nella società italiana in questi 6 mesi è cambiata la percezione rispetto alle ONG.
Quanti sanno ad esempio che Claudio Tesauro, presidente di Save the Children è stato nominato nel 2016 presidente di Invitalia, società pubblica al 100% del ministero dell’Economia, una nuova IRI che tra le altre cose ha il mandato della gestione dell’accoglienza dei migranti: costruisce le strutture dell’accoglienza, dalle tendopoli ai CARA.
Conflitto di interessi? A pensar male a volte ci si azzecca.
Il MOAS dei coniugi Catrambone: ONG maltese che però i migranti li porta solo in Italia, ha una struttura di comando con personaggi che vengono dai vertici militari maltesi, come Ian Rugger, che si era già distinto nella gestione dei migranti sul territorio maltese per i metodi molto spicci.
Questa organizzazione è praticamente una costola della TANGIERS GROUP, la società dei Catrambone che si occupa di assicurazioni in zone di guerra con legami con compagnie militari private come BlackWater e i servizi americani.
Un altra è JUGEND RETTET, che operava con la nave IUVENTA: è stata fondata da studenti tedeschi di idee mondialiste, ma di ottima famiglia, che hanno preso talmente a cuore il salvataggio dei migranti che si davano appuntamento con gli scafisti via telefono.
Non bastavano evidentemente i segnali luminosi coi fari come facevano le navi delle altre ONG.
Chiaramente la procura di Trapani ha sequestrato la loro nave.
Fabrice Leggeri, portavoce di Frontex, l’agenzia Europea che si occupa di presidiare le frontiere esterne della UE, era da metà del 2016 che denunciava l’operato non cristallino di queste organizzazioni.
Ma in Italia la narrazione dominante era tutt’altra, per cui quando sono state gettate queste ombre sull’operato delle ONG si sono erti a spada tratta i difensori istituzionali (e non), Sinistra e Mondo Cattolico, Manifesto e Avvenire, PEPPONE e DON CAMILLO uniti nella lotta!
I giornali e TG si sono prodigati a non fare perdere punti di credibilità alle ONG: le dichiarazioni di Saviano e Boldrini erano quasi quotidiane.
A nessuno sembrava interessare una analisi di buon senso.
Un analisi basata su dati e fatti.
Si doveva difendere A PRESCINDERE.
Le azioni del ministro Minniti degli ultimi mesi hanno indubbiamente ridotto il numero degli sbarchi, quindi è ormai chiaro a tutti che ci veniva propinata una visione distorta, e una distorta visione propagandistica dell’operato delle ONG.
“I flussi sono inarrestabili”... Ve lo ricordate?
Ma ci sono ancora tante domande senza risposta: in questi 2 anni sono stati bruciati MILIARDI di euro in una emergenza creata a tavolino.
Dalle pagine del mio sito ho denunciato un operazione bilaterale Irlanda-Italia con la marina Irlandese: “L’Operazione Pontus”, che ha sbarcato da noi in 2 anni 18’000 clandestini, operando al di fuori dei protocolli comunitari di Triton e Sophia.
Ancora in questi giorni il pattugliatore YEATS si muove insieme alla nave AQUARIUS e VOS HESTIA - al limite delle acque territoriali libiche.
La nuova tecnica sembra essere questa: i trafficanti raccolgono 2000 migranti e li fanno partire tutti in una volta in modo che la guardia costiera libica riesca a riportarne indietro solo qualche centinaio per mancanza di mezzi.
Gli altri li raccolgono le ONG e il pattugliatore irlandese, con il beneplacito della guardia costiera italiana ovviamente.
Così ognuno ha fatto il suo dovere!
In conclusione questo breve discorso si può sintetizzare così: le ONG, pur avendo nella loro mission degli intenti umanitari, hanno comportamenti che sono spesso assimilabili a quelli delle aziende private nella ricerca di fondi e donazioni e sopratutto i loro interessi sono spesso in contrapposizione a quelli degli stati sovrani.
È importante osservare questo fenomeno con una visione lucida e critica.
Se volete approfondire questi argomenti potete seguirmi sulla mio sito web - sulla mia pagina Facebook - basta che cercate la pagina “Luca Donadel” e sul mio canale YouTube.
Grazie della vostra attenzione.